L'anno della rivolta. Il '68 e le sue conseguenze sulle società europee

 
  • Presentazione
  • Gli avvenimenti legati all’anno 1968 e alle sue conseguenze hanno avuto effetti molto profondi sulle società occidentali: effetti che sono in gran parte visibili fino ad oggi. Non a caso la storiografia contemporanea sottolinea con forza il carattere globale e di “lunga durata” dell’anno della rivolta. Effettivamente, l’eredità del ’68 è visibile non solo a livello politico, ma anche in ambito sociale, culturale, senza risparmiare la sfera privata. Si pensi in particolare alle ricadute della liberazione sessuale, così come a nuove concezioni dei rapporti di coppia e di genere. L’aver raggiunto e superato i cinquant’anni – se così si può dire – ha sicuramente contribuito alla recente popolarità del Sessantotto nei mass media e nell’opinione pubblica, come pure tra i banchi di scuola (le occasioni di dibattito e approfondimento sono state numerose nel corso del 2018 in tutto il Ticino). Allo stesso tempo, questa maggiore visibilità ha messo in evidenza alcuni limiti della scuola e della disciplina storica in particolare nel fornire le risposte agli interrogativi degli studenti – ormai tutti, o quasi, figli degli anni Duemila – sull’epoca dei propri genitori e nonni: sembra infatti che il Sessantotto faccia ancora fatica a trovare spazio nella “storia insegnata”.
  • Obiettivi
  • Questo corso di formazione continua è stato pensato da un lato per fornire un aggiornamento scientifico sul Maggio 1968 e il suo impatto sulle società europee, e, dall’altro, per offrire ai docenti l’opportunità di costruire pratiche didattiche fruibili e finalizzate all’insegnamento della Storia recente – della seconda metà del Novecento e dell’inizio del XXI secolo.
  • Crediti di studio
  • 0 ECTS
Maggiori informazioni
  • SUPSI, Dipartimento formazione e apprendimento
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