L’operatore dialogico: una risorsa per i servizi alla persona

 
  • Presentazione
  • L’approccio dialogico nel lavoro di rete nell’ultimo decennio, ha evidenziato l’urgenza di ricercare modalità innovative e sostenibili per far fronte ai fenomeni di complessità crescente, di disagio sociale che impattano i sistemi di welfare e i suoi operatori: ciò richiede il ripensamento dei servizi alla persona in un’ottica interdipendente, inclusiva e integrata. L’idea di pensare ai servizi alla persona come servizi di coaching per le comunità territoriali di riferimento, prende le mosse dalle innovative pratiche dialogiche esperite e teorizzate nell’esperienza finlandese e nei Paesi del nord Europa. La dialogicità, come dicono T. Arnkil e J. Seikkula, non è un metodo né un insieme di tecniche ma è un atteggiamento, un modo di vedere e di vivere, che si basa sul riconoscere e sul rispettare l’alterità dell’altro e sull’andargli incontro. La Dialogicità, come sostiene la Markova, è la capacità umana sociopsicologica di lasciarsi coinvolgere nel pensare e comunicare insieme in modo creativo e “non violento”. Applicare l’approccio dialogico integrato al coaching, significa migliorare le relazioni, mobilizzare le risorse delle persone direttamente coinvolte e dell’intera comunità-rete sociale di riferimento. Un altro elemento qualitativamente interessante di questa proposta è l’integrazione della mindfulness nelle pratiche dialogiche. La mindfulness, secondo J. Kabat-Zinn, è porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, al momento presente e in modo non giudicante” . Mindfulness (sati in Pali) significa anche “ricordo”. In particolare è un termine usato per indicare la memoria del presente e la presenza mentale, ed è una facoltà che coltivata permette il raggiungimento di un equilibrio emozionale e di un benessere psicologico duraturo. Le vite frenetiche, a rischio di burn out di moltissimi operatori del welfare, ci offrono poche opportunità per sintonizzarsi con noi stessi. La mindfulness, come sostiene Daniel Siegel, implica una consapevolezza che rende possibile fare delle scelte anziché vivere in modo automatico. Le pratiche dialogiche in questa visione integrata acquistano il significato di: saper generare il dialogo, saper stare nel dialogo, saper mantenere i dialoghi aperti; saper operare con “consapevolezza e compassione”; saper utilizzare al meglio alcuni strumenti in ottica dialogica. Le recenti esperienze e le pratiche innovative in corso negli ultimi dieci anni, ci indicano la necessità di preparare, dirigenti, professionisti, coordinatori, operatori capaci di affrontare le sfide e i problemi complessi che tutti noi, tutte le nostre comunità stanno affrontando e dovranno affrontare nei prossimi anni.
  • Descrizione
  • Le pratiche dialogiche rappresentano un utile e potente dispositivo, e/o un “contro dispositivo”, per le organizzazioni complesse dei servizi alla persona. Questo approccio troverà sempre più vasto utilizzo nelle governance locali e nelle organizzazioni, come evidenziato anche dalle ultime ricerche delle neuroscienze e dei dipartimenti di scienze umane.
  • Obiettivi
  • La formazione specifica qui proposta ha lo scopo primario di: promuovere e formare efficaci competenze dialogiche dei professionisti in ambito socio-educativo, anche in considerazione dei cambiamenti socio-culturali e la sempre più complessa integrazione dei diversi servizi; conoscere e facilitare l’applicazione dell’approccio dialogico integrato al coaching; migliorare le relazioni, mobilizzare le risorse delle persone direttamente coinvolte e dell’intera comunità-rete sociale di riferimento; promuovere la formazione di facilitatori del dialogo, capaci di progettare, di facilitare, coordinare e guidare team.
  • Crediti di studio
  • 2 ECTS
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